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Trapani (Tràpani in siciliano) è un comune italiano di 69.293 abitanti capoluogo della provincia omonima in Sicilia. Trapani, conosciuta come Città del Sale e della Vela, ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l'odierna Erice), sita sul monte che sovrasta Trapani. L'economia oggi si basa sul terziario, sulla pesca (anticamente quella del tonno rosso, con la mattanza), sull'estrazione ed esportazione del marmo, sulle attività legate al commercio e al turismo. L'agglomerato urbano include anche la popolosa frazione Casa Santa, appartenente tuttavia al comune di Erice. Pertanto l'intero tessuto urbano cittadino raccoglie quasi 100 mila abitanti.
Tra chiese e palazzi le cose da vedere a Trapani non mancano! Le chiese in città sono moltissime. All'estremità est del centro città, in via Pepoli, sorge il grande complesso dell'Annunziata che è il principale monumento cittadino. Alle spalle dell'altare principale si trova la Cappella della Madonna a cui si accede attraverso un bell'arco rinascimentale, chiuso da una grata in bronzo del 1591. Nei pressi si trova anche l’ex convento che oggi ospita il principale museo della città, il “Museo Pepoli”. Nel centro storico si susseguono una serie di chiese di notevole interesse: la chiesa di San Francesco d’Assisi, la chiesa dei Cappuccini, la chiesa di San Pietro e quella del Purgatorio, sita nell’omonima piazzetta. Molto bella la Cattedrale, in corso Vittorio Emanuele, dedicata a S. Lorenzo ed edificata nel seicento su un precedente edificio trecentesco. Una delle vie più attraenti della città è via Garibaldi fiancheggiata da palazzi e chiese settecentesche, tra cui emergono Palazzo Riccio di Morana, coronato da statue, Palazzo Milo e la Badia Nuova (S. Maria del Soccorso) una delle chiese più antiche della città. Il palazzo che chiude in maniera scenografica la via è Palazzo Senatorio (o Cavarretta), la cui facciata è su due ordini scanditi da colonne e statue ed è coronata da due grandi orologi. Accanto si trova la Torre dell'orologio di origini duecentesche. Da visitare è anche la via Libertà, dove si trovano la chiesa del Carmine, di stile rinascimentale fondata dai Padri Carmelitani, Palazzo Fardella e Palazzo Sanseverino. Le strade principali, mete di lunghe passeggiate, sono Via G.B. Fardella, che percorre quasi tutta la città, eCorso Vittorio Emanuele. Soprattutto la sera, le vie si affollano di gente che trascorre delle ore nei diversi locali. Da visitare inoltre: il Museo della Preistoria e Archeologia Marina, sito nella Torre di Ligny e la Riserva Naturale delle Saline che si susseguono nel tratto costiero fra Trapani e Marsala in uno scenario davvero incredibile dove regnano silenzio e tranquillità.
La prima poetessa cristiana è la trapanese Elpide (VI secolo), sepolta a Roma presso i Portici Vaticani. L'osservatorio Ximeniano di Firenze è stato fondato nel settecento da un trapanese illustre: lo scienziato Leonardo Ximenes. Patriota e combattente ogni qual volta la Storia lo chiami: l'illustre figlio di Trapani Enrico Fardella di Torrearsa, rivoluzionario nel 1848, combattente in Crimea e... generale nell'esercito di Lincoln nella guerra di Secessione! Fu anche sindaco della sua città natia nell'Italia Unita. Il fastoso Santuario dell'Annunziata custodisce la preziosa Madonna di Trapani dello scultore trecentesco Nino Pisano. Il Santuario, benché originario del trecento, è stato rifatto in forme roccocò dal trapanese Giovanni Biagio d'Amico. Il Parco di Villa Margherita, in Piazza Vittorio Emanuele, nel centro della città moderna, vanta dei mirabolanti Ficus magnolioides. Il Palazzo della Giudecca, edificato nel cinquecento in stile plateresco nel ghetto, è una delle maggiori testimonianze ebraiche in Sicilia. Gli ebrei in Europa si dividevano in sefarditi e ashkenaziti, i primi stanziati in Spagna, i secondi nell'est e nelle mitteleuropa. Con la reconquista (1492) e l'unificazione della Spagna da parte dei Reyes Catolicos, Isabella di Castiglia e Fernando D'Aragona, gli ebrei e gli arabi vennero cacciati portando con sé questa singolare mistura di cultura semita e spagnola.